Etna Lava Tubes Project nasce con lo scopo di divulgare la conoscenza di grotte etnee poco note o inedite. Fenomeni naturali tra i più affascinanti del nostro vulcano. Molti testi riportano che sull'Etna esistono almeno 260 grotte conosciute. In realtà la formazione di ingrottamenti lavici è molto comune e il numero di grotte è destinato a salire in maniera considerevole. Riportiamo di seguito un censimento di grotte poco note - di cui non sono reperibili informazioni altrove - o inedite rilevate dal nostro team in particolare dai fondatori di EtnaExcursion.it Dario & Paolo Teri. Nel corso di una campagna esplorativa iniziata per "gioco" nel 2018 e tutt'ora (Aprile 2023), ne sono state trovate circa 70, non considerate nel conteggio generale su indicato. Qui riportiamo solo quelle ritenute naturalisticamente più interessanti. Per le grotte già censite consigliamo invece una visita su EtnaNatura.it e Mungibeddu.it
Esplorata da: Dario Teri, Paolo Teri il 14.10.2022.
Comunicato al comune di pertinenza il \\
Questo ingrottamento lavico, che si presume inesplorato, si trova su lave presunte dell’eruzione del 2006 e per pochi metri è stato risparmiato dalle lave del 2019 generate da una bocca sub terminale del cratere di sud est. Si tratta di una grotta molto affascinante il cui accesso più semplice avviene dal punto indicato nelle coordinate. Li si trova un piccolo crollo della volta che offre accesso all’ipogeo. Questo si sviluppa a valle per alcune decine di metri con un abbassamento della volta che rende quasi impossibile il proseguo, mentre a monte vi sono gli sviluppi più interessanti. Da una sala abbastanza ampia di 5/6 metri di larghezza, dominata al centro da un foro sulla volta che fa accedere un grande fascio di luce che illumina un grosso accumulo di cenere vulcanica a forma di piramide (fenomeno che si ripete più volte, da qui il nome…), si aprono 3 diramazioni. Un braccio abbastanza angusto si interrompe dopo circa una decina di metri. I due canali più interessanti si dirigono in direzioni opposte, uno a monte e l’altro a valle. Il canale che procede verso monte dopo una prima sala molto ampia, alta 6 metri circa, in cui è presente un caratteristico mammellone dal soffitto, si abbassa poi notevolmente ed è necessario procedere sdraiati dopo circa 30 metri dalla sala principale. Superato questo punto, che necessita molta attenzione, per evitare anche distacchi dalla volta, la cavità si rialza successivamente per interrompersi infine su quello che apparentemente sembra un grande crollo della volta. Si tratta con buona probabilità invece di un braccio di lava più recente rispetto alle lave di cui è formata la grotta (presumibilmente er. 2019) che riuscì a entrare in questa cavità. Un fenomeno davvero singolare,
Tornando indietro si può visitare il braccio che scorre a valle. Questo presenta delle morfologie molto interessanti. Anche in questo caso è necessario procedere carponi per un tratto, poi la grotta si apre nuovamente e incrocia un ulteriore canale lavico dove è evidente lo scorrimento sul pavimento di un flusso lavico in direzione dx/sx. Verso sinistra la grotta confluisce in un foro stretto inaccessibile. Verso sinistra invece la cavità continua verso una sala contraddistinta da un grosso masso accrezionale che divide la sala in due parti. Da qui si deve accedere procedendo sdraiati verso una ulteriore sala che poi si interrompe in una zona nella quale sono presenti a terra diverse scaglie di rocce liscie e dall’aspetto metallico lucente. La grotta presenta molti speleotemi interessanti, tra cui classiche formazioni di rifusione della volta (c.d. denti di cane) e rotoli di lava.
Dario Teri 14 Ottobre 2022 Grotte dell'Etna inedite & poco note no responses
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